Oltra al Covid-19, ora è l’Ehv-1 a rendere tutto più difficile a chi come noi è legato a filo doppio ai cavalli.
Fermata l’attività internazionale per tutto il mese di marzo, sospesa ‘cautelativamente’ quella nazionale per una sola settimana, cioè fino a domenica 7 marzo (ma non è da escludere un prolungamento), tra noi allevatori inizia a farsi largo più d’una preoccupazione.
La stagione delle nascite entra infatti nel vivo e con essa quella delle fecondazioni, due momenti fondamentali per la nostra attività, ed anche in allevamento c’è il rischio che la rapida evoluzione di questo ceppo molto aggressivo dell’Herpes Virus Equino possa lasciare il segno.
Ancora una volta tutto dipende però dai nostri comportamenti. Se una corrretta profilassi (non di rado però disattesa anche perché quella relativa alla rinopolmonite equina non è più obbligatoria) è alla base di tutto, in un momento come questo è bene evitare il via vai di gente in allevamento e cercare di limitare i nostri spostamenti in altri allevamenti, scuderie e centri ippici.
Certo, per chi ha scuderia e allevamento in un unico luogo, o alleva e allo stesso tempo monta o doma e addestra i puledri, diventa tutto ancor più complicato, ma questa è al momento la cosa da fare per difendere le nostre fattrici e i nostri puledri. La prima, non dimentichiamocelo, è vaccinare.